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Residence Arancio
Viale Archimede
località Baia d'Argento
Marina di Leporano
74020

+39 340 00 69 238

residence.arancio@gmail.com

Grottaglie

 

Distanza: 24km
Tempo di percorrenza: 35 min
Zona collinosa murgese, alle pendici del Monte Pizzuto, Grottaglie è una cittadina che comprende un vasto territorio. Il suo territorio si estende in quasi tutta la Murgia, passando per la valle d’Itria, in piena terra delle gravine, dove sono state scavate, in tempi millenari, molte grotte sotterranee scavate nel tufo. Uno dei tanti esempi di gravine è quella delle Cave di Fantiano, che per la sua bellezza mozzafiato è diventata teatro all’aperto, dove si svolge il Festival Internazionale della musica etnica e popolare chiamato Musica Mundi.
Se si osserva attentamente lo stemma di questa cittadina possiamo notare una grotta dall’interno della quale sbuca una mucca, e sopra di essa alcune spighe di grano; in alto si nota una stella splendente. Il nome Grottaglie richiama l’elemento caratteristico del territorio pugliese, dove si aprono diverse gravine o lame sui fianchi delle quali sono state scavate molte grotte. Grottaglie (in dialetto Li Vurtàgghij) vuol dire “diverse, molte grotte” (dal latino Cryptae aliae). La mucca e le spighe ricordano le attività tipiche, la pastorizia e l’agricoltura, favorite dalla fecondità della terra simboleggiata nella stella. Le gravine sono di varie dimensioni sia per motivi storici sia naturalistici; le più importanti sono Bucito, Riggio, Fantiano, Fullonese, Pensieri, Lonoce.
L’abitato antico di Grottaglie, l’attuale centro storico, è racchiuso tra due gravine di piccole dimensioni: la gravina di S. Elia a Nord e quella di S. Giorgio a Sud. In una di queste (gravina di S. Giorgio) si trova il quartiere delle ceramiche che è diventato il simbolo della città.
Per quanto concerne l’artigianato, il comune grottagliese è uno dei centri più attivi della provincia di Taranto, ed è famoso in tutto il mondo soprattutto per la fabbricazione delle ceramiche. L’artigianato della ceramica riveste nella città una particolare rilevanza, tanto che è attivo anche un istituto d’Arte che forma gli studenti in tale lavorazione. Tra le particolarità delle ceramiche grottagliesi sono alcuni oggetti tra cui lu capasone (recipiente di grandi dimensioni che serve a conservare e a mantenere in buone condizioni il vino o l’olio), lu srulu, una sorta di brocca in ceramica all’interno della quale si usava mettere vino a acqua, e la sua variante lu srulu a segreto, lu pumu (pumo), un oggetto in terracotta che si pone agli angoli dei balconi della cittadina jonica. Questo oggetto, dalla forma di un bocciolo, figura spesso come ornamento agli angoli dei balconi delle abitazioni nel centro storico cittadino.
Fonte: https://turismo-in.it/visitare-puglia

 

Alberobello

Distanza: 61 km
Tempo di percorrenza: 1h
Il comune di Alberobello, ma in genere tutta l'area adiacente a questo spicchio di terra mediterranea nel profondo Sud della penisola, ospita una delle bellezze architettoniche più suggestive e singolari : i celeberrimi trulli. La zona di Alberobello è comunque ricca di attrattive culturali e gastronomiche. Se i trulli rendono famoso in tutto il mondo questo piccolo paese esistono tuttavia anche altre perle meno note quali antiche masserie, affascinanti mulattiere e sterminati campi dalla cui terra  nascono frutti dal sapore e dal colore unici. Su due rilievi collinari, anticamente interrotti da un alveo, è Alberobello. Sul colle orientale vi è la città nuova con aratteristiche architettoniche moderne, sull'altra sommità, disposta ad Occidente, s'allineano i "trulli", in un agglomerato urbano, suddiviso in due rioni: Monti ed Aia Piccola, entrambi Monumento nazionale, patrimonio mondiale riconosciuto dall'UNESCO. 
Il paesaggio agrario è caratterizzato da una folta vegetazione di mandorli ed ulivi che prospera su terreno carsico. E' dalle rocce calcaree stratificate che, sin dalla nascita di Alberobello, è stato tratto il materiale per la costruzione, utilizzato per la copertura dei trulli. Il nome Alberobello deriva dal latino Sylva Arboris Belli ( selva dell'albero della guerra ) che si riferisce ai tempi in cui la zona era ricoperta da una rigogliosa vegetazione. 
Tracce dell'abitato risale al 1635 per volere del Conte Giangirolamo II Acquaviva d'Aragona, conte di Conversano detto " Guercio ". Lo stesso aspirava a fare di questa Selva  un proprio feudo indipendente dalla corte di Napoli, e a tal fine spinse i contadini e le loro famiglie a viverci. Ma quando l'editto Prammatica de Borbonibus impose l'autorizzazione regia per ogni nuova costruzione, il Guercio, che non aveva alcuna intenzione di dividere le rendite fiscali con la stessa corte di Napoli, costrinse i sudditi a costruire con pietra a secco con assoluto divieto di utilizzare la malta. Cosi in caso di ispezioni governative le case avrebbero potute essere smontate e riedificate in poche ore. I trulli ebbero da allora larga diffusione, perchè oltre al decreto dei conti di Conversano di costruire a secco senza usare la malta, c'erano ragioni di ordine pratico ed economico, come l'abbondanza di pietre calcaree di cui occorre sgombrare il terreno agricolo, il minor costo di costruzione, il miglior riparo dal caldo offerto dagli spessi muri. Non tutti i trulli però sono costruiti a secco: quando il 27 maggio 1797 la Selva fu dichiarata libera dalla Signoria dei Conti di Conversano e assunse il nome di Alberobello, cadde infatti il divieto di usare la malta per i trulli. Le dimore a trullo sono dominate dall'uso esterno della pietra a sfoglie, le "chiancole", che rivestono il cono e creano il meraviglioso centro urbano, unico al mondo, che oggi tutti vengono ad ammirare.
Fonte: https://www.prolocoalberobello.it/cenni_storici.htm
 

Lecce

Distanza: 107km
Tempo di percorrenza: 1h 25m 

La città di Lecce, capoluogo di provincia, vanta un patrimonio artistico e monumentale di grande prestigio. Ha origini talmente antiche da essere considerate ignote da un punto di vista storico. Le uniche testimonianze giungono, infatti, dalle numerose leggende e racconti mitologici ad esse associati.

I primi insediamenti si attestano all’era messapica, con tracce significative, ma le prime informazioni certe risalgono solo all'epoca dei romani. A quel tempo la città prendeva il nome di Lupiae e la sua ascesa al potere fu tale da determinare la decadenza della vicina città Rudiae. Al periodo romano risalgono numerosi monumenti e opere d'arte, testimonianza di un patrimonio artistico piuttosto ricco. Tra questi si annoverano:l'Anfiteatro e il Teatro Romano in piazza Sant'Oronzo, la colonna di Sant'Oronzo, portata nel 1666 da Brindisi, che rappresenta una delle due colonne terminali della Via Appia; il Castello di Carlo V circondato da mura e bastioni; la Chiesa di S.Niccolò e Cataldo, completamente affrescata e con annessa un'abbazia all’interno della quale si ammirano due magnifici chiostri.
Fonte: https://www.leccenelsalento.it
 
 

Gallipoli 

Distanza: 83 km 
Tempo di percorrenza: 1h 30m
Gallipoli si trova sulla costa occidentale della penisola salentina. Si divide in due parti: il borgo, o parte nuova della città ed il centro storico, costruito su di un’isola di origine calcarea e collegata alla terraferma tramite un ponte ad archi. Da non perdere è la visita alla cattedrale di Gallipoli, in stile barocco. Essa presenta pitture e fregi interni di particolare interesse. Sempre nel centro storico, nelle vicinanze del ponte si può ammirare la fontana ellenistica, ricca di bassorilievi ispirati alla mitologia greca. Si ricorda anche il castello angioino, collocato ad est di Gallipoli, totalmente circondato dal mare. Lo si scorge all’ingresso della penisola, all’imboccatura del ponte seicentesco, anticamente levatoio, che collega l’istmo alla terra ferma.
 
Fonte: https://www.viaggiareinpuglia.it
 
 

Otranto 

Distanza:  125 km 
Tempo di percorrenza: 2h 

Otranto, ridente località turistica affacciata sulla costa adriatica salentina, rappresenta la città d'Italia situata più ad est. Sorge sulla sponda del canale da cui prende il nome, il Canale d'Otranto, che separa l'Italia dall'Albania. I reperti preistorici trovati nelle numerose grotte della zona testimoniano che la terra fu abitata fin dai tempi remoti. Ciò che si sa con certezza è che anticamente la città era denominata Hydruntum, dal nome del fiume Idro che sfocia nei pressi della costa. 

Il centro storico è ben conservato con stradine molto accoglienti e di bell’aspetto che meritano una particolare attenzione. Si consiglia di percorrere la città alla scoperta di scorci suggestivi, archi e balconi in stile Barocco. Molto diffuse sono le palle di pietra usate dai bombardieri Turchi durante l'assedio del 1480, ed utilizzate ora come ornamento ai lati dei portoni dei palazzi. Tra i monumenti più noti e degni di nota ricordiamo: il Castello Aragonese, la Cattedrale di Otranto,  al cui interno si può ammirare il mosaico pavimentale tra i più grandi d’Europa e la Chiesa di San Pietro.

Fonte: https://www.otrantonelsalento.it

 

Santa Maria di Leuca

Distanza: 128km
Tempo di percorrenza: 2h

Il nome “Santa Maria di Leuca o De Finibus Terrae” deriva dal luogo detto dai Greci “Leucos” (= bianca terra ridente rischiarata dal sole, definita dai Romani “De Finibus Terrae”: cioè ai confini della terra, per indicare l’estremo limite dei “Cives” (cittadini) romani, al di là del quale cominciavano i “Provinciales” (i coloni). 

Nell' estremo lembo della penisola salentina si trovano una serie di grotte marine, affascinanti sia per le remote storie che conservano che per le forme e i colori che presentano al loro interno. Leuca è famosa per le sue meravigliose ville patronali in stile liberty, progettate intorno al 1800 dall' ing. Ruggeri. Costui diede inizio ad una vera e propria moda nel costruire ville per la villeggiatura a Leuca secondo i vari stili: dal classico al neoclassico, dal moresco all' orientale, dal nordico al feudale. Infine carattestistico è  il santuario dedicato alla Madonna che sorge là dove c’era stato il tempio dedicato alla dea Minerva. Il santuario affonda le sue radici ai primordi del Cristianesimo e, nonostante sia stato distrutto ben cinque volte dalla forza devastatrice dei Turchi e dei Saraceni, rimane uno dei simboli del paese.

Fonte: https://www.santamariadileuca.it 
 
 

Altri luoghi di interesse: 

 

Taranto

Distanza: 17km
Tempo di percorrenza: 25 min

Martina Franca

Distanza:46km
Tempo di percorrenza: 45 min

Putignano

Distanza: 74km
Tempo di percorrenza:1h 16m

Castellana Grotte

Distanza: 75km
Tempo di percorrenza: 1h 20min

Bari 

Distanza:110km
Tempo di percorrenza: 1h 20 m